Edizioni Dedalo
Bari, 2011, pagine 134
Riflettere sulla lentezza significa necessariamente prendere in considerazione il nostro rapporto con il tempo: l’autrice mette in luce quanto possiamo renderci schiavi del tempo se intendiamo questo solamente in funzione della produzione e del consumo. Analizzando il problema da questa prospettiva diventa facile comprendere quanto la fretta sia complice del modo sciagurato con cui il genere umano stia gestendo le risorse della terra e avvelenando tutto ciò che ci circonda. Essere lenti significa non pensare egoisticamente solo ai vantaggi immediati, ma pensare al bene di tutti – anche di quelli che verranno dopo di noi. Essere fannulloni dunque può assumere un significato più ampio rispetto a quello meramente contemplativo: può essere la risposta al comportamento irresponsabile del genere umano.
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