Archinto
Milano, 2010, pagine 97
Una piccola raccolta di saggi che Paul Morand inizia esponendo numerosi e buoni argomenti contro l’idea che il denaro (e la fatica per produrlo, e lo stress per conservarlo) sia una ricchezza soddisfacente: “ … nella nostra società penetrata dal denaro, la povertà sembra il peggiore dei mali e un portafoglio rigonfio il più grande dei beni. Questa cruda semplificazione dei problemi umani deriva dal fatto che, come tutti i materialisti, noi crediamo solo in ciò che vediamo: la povertà di un essere moralmente disgraziato che non è mai riuscito a farsi amare non si vede; la povertà di uno straccivendolo sì.” Non c’è nulla di più appagante invece di un viaggio senza soldi o di una notte passata a dormire sotto un primaverile cielo stellato. Il libro continua con una dubbia lode allo sport e allo scoutismo per poi riprendersi alla fine con una convincente critica all’idea di velocità.
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