Nottetempo
Roma, 2012, pagine 81 (però piccole!)
Un'interessante analisi del disagio dell'uomo contemporaneo che, libero dalle leggi assolute e dalla decaduta società disciplinare, deve far tutto da solo con il rischio di esaurire il proprio io in una sterile stanchezza. L'antidoto è la contemplazione, l'attenzione di chi esercita il potere di non-fare, per fermarsi con gli occhi sgranati a scrutare ciò che lo circonda.
Si legge in un paio d'ore.
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